Giovedì e venerdì santo

Giovedì Santo: la rappresentazione del Dio Umile

Il cammino di preparazione alla Santa Pasqua di questo anno ci porta ancora una volta a partecipare alla funzione del Giovedì Santo, un’esperienza toccante e riflessiva. Tra i momenti più intensi c’è stato sicuramente il lavaggio dei piedi che Don Gianfranco ha offerto ai genitori dei piccoli che si preparano alla Santa Comunione (più, come dice lui, un “infiltrato”!). Osservare il rito del lavaggio dei piedi, simbolo della dedizione e del servizio, mi ha fatto riflettere sul significato del sacrificio di Gesù per l’umanità: se soltanto anche noi riuscissimo almeno in parte ad avere più umiltà…Basterebbe davvero poco, magari il solo impegno di dedicare del tempo ad essere più disponibili e gentili verso i nostri familiari, amici e vicini.

Venerdì Santo: la Manifestazione dell’Amore di Dio

 

In questo Venerdì Santo, uno dei giorni più sacri nel calendario liturgico cristiano, abbiamo assistito a forse il più grande Mistero della nostra fede: il Figlio di Dio che accoglie e si fa carico di tutti i nostri peccati e, come un agnello puro, si sacrifica per noi sulla Croce. È proprio in questa giornata che siamo invitati a meditare sulla passione, morte e risurrezione del nostro Signore Gesù Cristo.

È stato intenso il momento iniziale della funzione, quando tutti i nostri sacerdoti, si sono prostrati davanti alla Croce: vedere i loro corpi sdraiati in prossimità della croce è stato come vedere tutta la loro devozione e spiritualità.

Ma nella liturgia del Venerdì c’è anche dolore, compassione, pena e ancora, allo stesso tempo, bellezza, potenza, grandiosità. Rivivendo gli ultimi momenti della vita terrena di Gesù ci immergiamo nell’amore incondizionato di Dio manifestato nel sacrificio supremo del suo Figlio per la redenzione dell’umanità.

Siamo quindi tenuti a confrontarci con le nostre debolezze e fragilità umane: ognuno di noi ha “un piccolo Giuda” che spesso (troppo) reclama attenzione a scapito del prossimo. Senza intimorirci o frustrarci, consideriamola come una vera opportunità per esaminare le nostre vite, pentirci dei nostri errori e rinnovare il nostro impegno a seguire gli insegnamenti di Cristo con sincerità e umiltà.

Domenica delle Palme

Anche andando a ricordi lontani nel tempo, difficilmente siamo stati così tanti. Tanti ad alzare rami di ulivo, a cantare, a cercare posto in chiesa, a guardarci contenti di esserci. Insieme a formare una folla che grida “Osanna!” Certo anche a portare a casa il nostro rametto di palma, chi lo vuole piccolo, chi lo vuole grande, chi ne vuole tanti, per i figli, per i vicini di casa, per i colleghi di lavoro, per addobbare la tavola di Pasqua, per portarli al cimitero, per metterli davanti ai ritratti dei genitori morti… e meno male che qualche mucchio in più era rimasto da parte, altrimenti non avremmo  potuto accontentare tutti! 

22 marzo: Via crucis per le vie del quartiere

Cosa dire? Suggestiva, partecipata, commossa, spontanea ma anche preparata e meditata… tanti aggettivi per questa via crucis notturna alla cui stesura hanno partecipato tanti gruppi parrocchiali. Segno di uno spirito di comunità sentito da tutti noi. Mettere insieme un lavoro, un’idea, una meditazione, farne parte agli altri e portare tutto questo all’esterno delle mura della chiesa, per le strade, essere guardati dalle finestre, essere forse di esempio, ma anche correre il rischio di essere canzonati… tutto questo e anche molto di più. Grazie a tutti!

Benedizioni....

BENEDIZIONE DEI NEGOZI 2024. Dice papa Francesco che il pastore deve ave’ l’odore delle pecore……più de’ così!!! Un grande grazie agli amici commercianti, gente che lavora duramente, tante ore al giorno, con il freddo e con il caldo, che si alza presto la mattina e va a casa tardi la sera. Che manda avanti la famiglia e pulisce la casa, che deve fare la spesa, metterla a posto, cucinare e ripulire. Che deve essere cortese anche quando i clienti non lo sono. Che mi accoglie sempre con il sorriso, pure se capisci che a volte stanno passando un periodo difficile. Io il vitalizio lo darei a voi, no a chi ha fatto due anni di legislatura!!!! Qualcuno mi dice che con tutto quella che ha da fare, non sempre riesce a venire a messa. Cari amici, non vi preoccupate, quelle volte che non potete ci vado io per voi. A tutti voi il Signore dia pace, prosperità di vita, pazienza, salute. Un abbraccio. Don Gianfranco

25 febbraio: La vestizione dei nuovi chierichetti

Li ha accolti il Vangelo della Trasfigurazione: salire sul monte della fede per vedere con gli occhi di Dio la nostra vita, come su un belvedere dal quale ammiriamo dall’alto un panorama, strade e stradine che si intersecano… Don Gianfranco aiuta Elena a salire prima i gradini dell’altare, poi sulla scaletta per guardare da una prospettiva diversa in fondo alla chiesa… guardare la nostra vita dall’alto e scoprire che tutte le cose che ci accadono sono come le stradine, sono le possibilità di scelta che abbiamo, le possibili soluzioni della nostra vita. Diremo davvero “In alto i nostri cuori” perchè la fede ci insegna a guardare la vita con gli occhi rivolti al Signore. 

Eccoli i nuovi chierichetti, accolti con tanti applausi… l’anno scorso non avevamo avuto nessun nuovo bimbo con la “tarcisiana”: 
Davide, Emma, Giuseppe e Teresa, 
che dopo un corso di 3 mesi. Saranno ora  responsabili del servizio all’altare per aiutare i sacerdoti a rendere più fluida ed ordinata la celebrazione sempre per dar gloria al Signore.
Inoltre i ragazzi presteranno il loro servizio “ruotando” su tutti gli orarii delle celebrazioni, incontrando tutti i sacerdoti della parrocchia e questo costituisce un arricchimento non solo umano ma soprattutto spirituale per i ragazzi che si confronteranno con formazioni, fede e sensibilità delle varie vocazioni sacerdotali.
Federico invece oggi ha preso la nuova veste detta “Alba”: è diventato Ministrante dopo 7 anni di servizio da chierichetto!

 

Tanti auguri  ragazzi da parte di tutti noi, di Don Gianfranco e di tutti quelli che vi sono stati e vi saranno accanto nel vostro cammino! Grazie a tutti per il lavoro, la disponibilità, l’amicizia fra noi e fra noi e Gesù…..e l’augurio che vi facciamo è “Il Signore vi ha voluto da sempre e continuerà a mostrarvi la strada da seguire se gli aprirete il vostro cuore, ……. Fidatevi ne vale la pena”

Domenica 18 febbraio: Incontro di spiritualità dell'amore per le coppie nei primi anni del matrimonio

Bella mattinata. Dopo la s. Messa, animata dal gruppo, catechesi e confronto sui cambiamenti del rapporto di coppia dopo il matrimonio e l’arrivo dei figli. Il bisogno di essere amati, proprio dell’infanzia e dell’età giovanile, lascia il posto al sentirsi amati, proprio del fidanzamento. Ma c’è un approdo di maturità dell’amore di coppia, quando si diventa coscienti di essere amati. Vi si arriva quando l’altro ti dà la prova più vera dell’amore e cioè che ti porta con sè nel cuore. Allora sei libero di vivere, forte di questa coscienza, che non ti fa più essere “sanguisuga” dell’altro, ma “donatore del sangue”. Tutti concordi nel dire che l’arrivo dei figli è un grande cambiamento, tsunami del rapporto di coppia, ma bisogna imporsi e dare un tempo di qualità ad esso e ritrovarsi uomo e donna insieme, non solo genitori. L’amore tra l’uomo e la donna è una grande testimonianza per i figli e forte contributo alla maturazione affettiva dei figli. C’è chi tenta fughe all’ultimo momento, chi va a giocare stabilmente a tennis, chi si appoggia alla baby sitter per uscire da soli. Finiamo (per così dire, perchè dopo aver salutato le coppie per la mia corsetta pomeridiana, le ritrovo ancora in parrocchia alle 18:00), con un bel pranzo. Braviiiiii.

Sabato 17 febbraio: Pranzo dell'amicizia

Polenta, spuntature (manzo per gli islamici), fagiolini, dolci, vino, borsa per la cena e distribuzione alimentare. Il parroco ringrazia i commensali, i cuochi, i camerieri e tutti quelli che hanno animato un momento di serenità. Si prega tutti insieme all’inizio, si ringrazia tutti alla fine!!

Siamo in Quaresima

Cerchiamo di vivere la quaresima come un cammino per rientrare in noi stessi, un tempo di purificazione del cuore, per riprendere in mano la nostra vita e  ritrovare il senso delle nostre giornate.
Le omelie e le catechesi che ascoltiamo ci spiegano la quaresima come un viaggio verso casa. Le Messe della domenica si aprono con una processione guidata dalla croce. La stessa croce che portiamo durante le vie crucis, che si svolgono in parrocchia il venerdì sera, animate dai singoli gruppi della parrocchia.
La quaresima è così opportunità che ci aiuta a  rinnovare il cuore e liberarlo dalle maglie dell’ egoismo.

Bellissimo questo segno quaresimale posto sotto l’ambone: il cuore di pietra che il Signore toglierà da noi per sostituirlo con un cuore di carne.

14 febbraio: quest’anno questa strana coincidenza, le Ceneri e S. Valentino. Amore e meditazione. Forse tanto strano non è….

In verità c’è stato un prologo all’inizio della quaresima: la festa della Madonna di Lourdes, il ricordo di tutti i malati. Di più, per molti è stata l’occasione per ricevere il sacramento dell’unzione degli infermi. Una bellissima cerimonia: eravamo tanti, più o meno vecchietti, più o meno fragili, più o meno malati, lì a fare i conti con le nostre fragilità, con i nostri acciacchi, fisici o psicologici, ad offrire al Signore la nostra solitudine,  malinconia, tanti ricordi e a chiedergli aiuto anzi misericordia.

Una formula antica che ci ha fatto riflettere: le mani del sacerdote a coprirci il capo e l’olio benedetto che unge la fronte e le mani, segni di conforto e di pace, richiesta di perdono, preghiera di salute e per qualcuno richiesta di aiuto nella preparazione alla morte.

Tutto molto sereno… e quando stavamo lì lì per sentirci come in punto di morte, Don Gianfranco ci ha riportati a una realtà bella concreta: Buon pranzo a tutti!!!

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