Non è una parrocchia per giovani?

Qualcuno si chiederà se in questa parrocchia, dalla chiesa ipogea (sotterranea nda) accanto alle ultime anse dell’Aniene, ci sia qualche giovane o ragazzo, oppure sia una parrocchia over 60 (tipo AstraZeneca) … Facciamo un po’di luce.

I giovani ci sono eccome, di ogni età, forma e dimensione… Diversi gruppi, diverse attività, diversi compiti… Senza scomodare i bambini del catechismo per la prima comunione, partiamo dai 12 anni dei cresimandi fino ai 36 di Guido, il boss dell’oratorio, ormai uomo accasato ma sempre ragazzo nel cuore.

Allora, andiamo con una rapida panoramica:

Partiamo dai due gruppi di secondo anno di cresima. Uno più tranquillo e devoto guidato dalla paziente e dolce cura di Roberta, uno scalmanato e a tratti incontenibile, guidato dalla molto meno paziente e ancora meno dolce cura del viceparroco e di Carlo, seminarista confratello al secondo anno qui a Sacco.

Andiamo poi ai gruppi del dopocresima, o postcresima, o gruppi giovani… chiamateli come volete.

Il neoformato gruppo, cresimato da due mesi, ancora pieno di Spirito Santo e sacro furore. Con loro si è riaperta la stagione dei ritiri ad Assisi interrotta nel 2020. Gruppo rumoroso, gruppo già affiatato, un po’ SEAL Team, un po’ squadra di Basket; alla guida i “sergenti” don Francesco, Carlo e Michela, quest’ultima, compagna di cammino fuori quota, madrina e ora catechista. Una carriera velocissima. Si aggirano tra 10 e i 15 e li potete trovare nella “Curva sud” alla messa delle 10:00.

Poi ci sono i cosiddetti “Baby Yoda“, sinolo di materia e forma dei due gruppi precedenti. Fedelissimi in ogni momento dell’anno, hanno passato indenni la terribile prova degli incontri in DaD durante la pandemia e sono stati cementati in unità da pomeriggi domenicali in giro per Roma e, soprattutto, dal campo Estivo a Vazia nel giugno 2021. Gruppo gioioso, sincero e profondo che passa, con nonchalance, da un incontro di preghiera a una camminata in montagna ai pancake cucinati alle 07:00 del mattino. Devono il loro nome ad uno stiker inviato allo sfinimento sul gruppo WhatsApp. Insieme agli inossidabili don Francesco e Carlo, accompagna, guida e sostiene questo consesso di menti illuminate Valentina, in arte Perla, che, nonostante le infinite ore di lavoro e un matrimonio da preparare, non si perde un secondo del cammino dei ragazzi. Cuore materno del gruppo.

Il piatto forte poi, Signore e Signori, sono i ragazzi dell’Oratorio. Come detto in apertura, guidati dalla pluridecennale e instancabile presenza di Guido, ultimo superstite di una antica casata di oratoriani, precedente al precedente viceparroco, rendono possibile ogni settimana la confusione della domenica mattina, dalla messa delle 10:00 in poi. Ma “come si fa” direbbe un tormentone dell’estate appena trascorsa? Non pensate che improvvisino: tutto è frutto di un assiduo e perseverante lavoro svolto, il venerdì pomeriggio e sera, in quel misterioso, famigliare e sicuro rifugio che è la sede dell’Oratorio. Gruppo tanto affiatato quanto eterogeneo, vanta personaggi illustri per eleganza e brillantezza: cantanti, ballerine, musicisti, artisti e bodybuilders… non manca nulla. Con il tempo sono diventati anche dei semiprofessionisti nella pallavolo. Grazie alla loro disponibilità e creatività è possibile ogni anno l’evento più rumoroso e discusso di Sacco Pastore: il Centro Estivo. Sono stati tra i pochissimi oratori a proporlo, in forma ridotta, anche nel giugno del 2020. Applausi, prego.

Hanno coronato questa estate di semilibertà con alcuni giorni a luglio sulle rive del lago di Barrea e con due grigliate a Montecelio, a casa di ricchi proprietari terrieri.

Negli ultimi mesi si è sviluppata un’inedita collaborazione tra Oratorio e Calcetto (CRG). Due gruppi dei bambini più piccoli hanno un fantasioso coaching staff che il martedì e il mercoledì smette la maglietta dell’oratorio e veste la divisa dei mister. Non siamo ancora ai livelli di Pep Guardiola, ma per ora le recensioni sono a 5 stelle. Chi vivrà, vedrà.

Il martedì sera poi, nel silenzio della chiesa chiusa, un piccolo resto si trova a pregare per tutti. Non sottovalutiamo la potenza della preghiera! Sono il polmone per tutto il resto. Se le cose vanno bene, o non vanno così male, è perché c’è qualcuno che prega! Tra loro alcuni con un passato glorioso tra le fila dell’oratorio e ormai avviati chi alla carriera forense, chi culinaria, chi giornalistica, chi sanitaria.

Questo, in sintesi, è il mondo giovanile di Gesù Bambino (c’è poi tutto il movimento Scout, ma su questo argomento cediamo la parola direttamente a loro). Ovviamente è solo uno spaccato riassuntivo e panoramico di una realtà molto più complessa, ricca e profonda com’è il cuore di ciascuno. Ognuno di loro vive la fede in modo diverso: qualcuno più assiduo, qualcuno meno; qualcuno più radicale, qualcuno più superficiale; qualcuno con grandi certezze, qualcuno con grandi dubbi; ma se si guarda senza pregiudizio e senza etichette, si può vedere molto bene il Signore che si fa strada nei cuori. Magari il modo di esprimerlo non è sempre tradizionale o il linguaggio non è sempre canonico ma la gioia che dà lo stare insieme non per se stessi ma per gli altri è un linguaggio comprensibile a tutti. Il Signore infatti ha detto:” Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt18,20). Sono il nostro tesoro da custodire, i diamanti da sgrezzare, la ricchezza della nostra comunità; presente e futuro. Sono affidati alla nostra cura e alla nostra preghiera perché questa esperienza possa continuare. La cosa certa è che davanti a noi vediamo “un futuro pieno di speranza” (Ger 29,11).

Campo estivo oratorio a Barrea

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