Un po’ di storia della Parrocchia

La Parrocchia di “Gesù Bambino a Sacco Pastore” è stata costituita il 30 marzo 1957 nel quartiere “Sacco Pastore” (detto anche “Sacco Pastore-Espero”), nato negli anni ’40 del XX secolo e che oggi fa parte della III Circoscrizione di Roma.  Il territorio, desunto a suo tempo da quello della Parrocchia dei “Santi Angeli Custodi”, è circoscritto per tre lati dal fiume Aniene e per un lato dalla linea ferroviaria Roma-Orte ed è determinato dai seguenti confini: Largo Valsolda, Via Valsolda, Via Valdarno, Via Val d’Aosta, Via Val Brembana, Via Roberto Bencivenga, Via Nomentana e Via Nomentana Nuova. Il quartiere conta circa 15.000 abitanti. Di seguito si narra una piccola storia della Parrocchia e, indirettamente, del quartiere in cui essa vive ed opera.

Nelle due foto, tratte dal film “Il rossetto”, regia di D. Damiani, del 1960, i terreni su cui saranno edificate la Chiesa e la Casa parrocchiale.

Gli anni ’30 del XX secolo 

La Parrocchia sorge nell’ansa del fiume Aniene, in quella che, fino agli anni ’30 del secolo scorso, era la “tenuta di Saccopastore” di proprietà del duca Mario Grazioli. A quell’epoca, nella tenuta pascolavano greggi di pecore, si coltivava la vite e, da alcune cave, si estraeva l’argilla per fabbricare mattoni. Fu proprio in quella zona, nella cava che si trovava in quella che oggi è Via Valdinievole che, nel 1929, tra i vari reperti preistorici, fu rinvenuto un primo teschio, il “cranio di Saccopastore I”, appartenente ad una donna e risalente, all’incirca, al periodo di Neanderthal (sebbene più evoluto rispetto a quello trovato in Germania). Nella stessa zona, nel 1935, fu ritrovato un secondo “cranio di Saccopastore II”, questa volta appartenente ad un uomo. I due crani sono oggi conservati nel Museo di Antropologia, presso l’Istituto di Antropologia dell’Università Sapienza di Roma (fonte “La storia di Montesacro”, Communitybook, Sara Fabrizi, Typimedia Editore, 2018).

Sullo sfondo i terreni su cui sorgerà la Parrocchia, visti da Via Valpolicella (foto tratta dal film "I soliti ignoti" di M. Monicelli, 1958)
Sullo sfondo l'area su cui sarà edificata la Chiesa vista da Via Val Savio (foto tratta dal film "Il rossetto" di D. Damiani, 1960)

Gli anni ’40 e ’50 del Novecento

Tra gli anni ’40 e ’50, il valore storico e culturale del potenziale sito archeologico  passò in secondo piano rispetto alle esigenze abitative di Roma e, quindi, l’espansione edilizia prevalse sulla conservazione. Nell’area, dopo una vasta opera di bonifica, iniziarono ad essere edificati dei grandi complessi edilizi, i cui abitanti facevano riferimento, per la vita religiosa, alla Parrocchia dei “SS. Angeli Custodi”, nella vicina Piazza Sempione.

In quegli anni, nelle vie, nei cantieri edili e negli edifici della zona furono girate le scene di diversi film. Come si può vedere dalle foto, i terreni dove sarebbe sorta la Parrocchia e la Chiesa compaiono nei film “I soliti ignoti” di Mario Monicelli, del 1958 e “Il rossetto” di Damiano Damiani, del 1960. I palazzoni rossi, tra via Val di Fiemme e Via Val Chisone, che si riconoscono sullo sfondo nelle prime due foto, seppur in bianco e nero, sono quelli che vengono occupati dagli sfrattatati nel film “L’onorevole Angelina” di Luigi Zampa, del 1947.

L' esterno della Cappella in Via Val di Fiemme (anni '50)
Prime Comunioni nella Cappella di Via Val di Fiemme (anni '50)

La Cappella di Via Val di Fiemme

Per favorire la partecipazione dei fedeli del quartiere alla Santa Messa domenicale e alle altre funzioni religiose, furono adattati a cappella religiosa i locali di alcuni negozi ubicati sulle scalette di Via Val di Fiemme. Sembra che in quei locali ci fosse in precedenza un negozio e un forno della ditta Gentilini, quella dei biscotti.

La Cappella fu inaugurata da Mons. Spallanzani il 24 dicembre 1952. Data la circostanza essa fu denominata Cappella di “Gesù Bambino”. Il servizio religioso quotidiano e domenicale era garantito dai Padri Caracciolini, della vicina Parrocchia “SS. Angeli Custodi”.

Prime Comunioni dinanzi alla Cappella in Via Val di Fiemme (anni '50)
Un battesimo nella Cappella di Via Val di Fiemme (anni '50)

Il decreto costitutivo

Il 30 marzo 1957, il Cardinale Clemente Micara, Vicario di Sua Santità Papa Pio XII per la Diocesi di Roma negli anni 1951-1965, emanò il decreto “Quo facilius” con il quale la Cappella di “Gesù Bambino” venne eretta a Parrocchia e dedicata al “Santo Bambino Gesù” (solo successivamente la Parrocchia prenderà il nome di “Gesù Bambino a Sacco Pastore”.

E’ interessante notare che negli atti ecclesiastici dell’epoca la giurisdizione della Parrocchia era determinata entro i seguenti confini: “Fiume Aniene dal Ponte Tazio, verso la foce fino al Fosso di S. Agnese – si segue detto Fosso alla ferrovia Roma-Orte, comprendendo tutte le case abusive che sorgono intorno a detto Fosso, tra la ferrovia ed il fiume – si segue detta ferrovia a sinistra fino all’inizio della borgata di Vigna Mangani – si segue il limite di detta borgata a sinistra e attraversando l’attigua Via di Pietralata, si raggiunge il fiume Aniene – a sinistra fino al Ponte Tazio summenzionato”.

Contemporaneamente al decreto di erezione a Parrocchia, venne emanato anche il decreto di nomina del primo Parroco: Don Giuseppe Simonazzi.

Successivamente, con decreto del Capo dello Stato, in data 16 aprile 1959, n. 296, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 122 del 22 maggio 1959, la Parrocchia ebbe anche il riconoscimento civile.

Il decreto "Quo facilius" del Cardinale C. Micara (1957)
Verbale di erezione a Parrocchia e nomina del primo Parroco Don G. Simonazzi (1957)

Le prime attività parrocchiali

Il primo battesimo amministrato da Don Giuseppe nella nuova Parrocchia, ancora nei locali della Cappella, avvenne domenica 31 marzo 1957, fu battezzata una bimba a cui venne dato il nome di Irene. Il 12 maggio 1957, invece, Don Giuseppe celebrò le prime nozze nella nuova Parrocchia, unendo in matrimonio una coppia V. e M. originaria della Puglia.

Con la costituzione della Parrocchia nacquero i primi gruppi parrocchiali: l’Azione Cattolica femminile e l’Opera di San Vincenzo. Iniziarono anche i corsi di preparazione alla Prima Comunione ed al Sacramento della Cresima, che si tenevano negli “uffici coadiutorali” (come li definiva il documento del Ministero dell’Interno), cioè in due locali-negozio ubicati nella vicina Val Chisone, adattati anch’essi a tale scopo, in attesa della costruzione della Chiesa (preannunciata nel verbale di erezione del Vicariato).

Con riferimento all’attività parrocchiali e di catechismo dell’epoca, in varie testimonianze si fa particolare menzione del fattivo impegno della Signora Ida Guglielminetti e di suo marito.

Comunicazione del riconoscimento civile della Parrocchia (1959)
Prime Comunioni dinanzi alla Cappella di Via Val di Fiemme (anni '50)

La costruzione della Chiesa e della Casa parrocchiale

Successivamente fu avviata la costruzione della Chiesa e della Casa parrocchiale. La proprietà immobiliare era della Pontificia Opera per la Preservazione della Fede e la Provvista di Nuove Chiese in Roma e il progetto era dell’Arch. Tullio Rossi.

Sempre a proposito di film, si ricorda che nella stessa area dove verrà aperto il cantiere della futura Chiesa, nel 1958, venne girata la scena finale del film “I soliti ignoti”, in cui Peppe-Vittorio Gassman decide finalmente di mettersi a lavorare seriamente unendosi agli operai di un cantiere edile, sotto lo sguardo incredulo di Capannelle-Carlo Pisacane.

Nelle due foto, tratte dal film “I soliti ignoti”, regia di M. Monicelli, del 1958, l’area in cui verrà aperto il cantiere della Chiesa.

La nuova Chiesa

Nell’inverno 1962, fu inaugurata la Casa parrocchiale e l’Edificio adiacente destinato ad ospitare gli Uffici e le sale per le varie attività parrocchiali.

Il 24 dicembre del 1962 fu anche inaugurata la cripta, cui avrebbe dovuto seguire la costruzione della Chiesa, come dal progetto originario, ma quest’ultima non è stata mai realizzata ed è rimasta quella che Papa Giovanni Paolo II, nella sua visita dell’8 febbraio 1998, definirà la “chiesa dimezzata”.

Una delle prime iniziative del primo Parroco, Don Giuseppe Simonazzi, fu quella di acquistare e far installare nella Chiesa il monumentale organo “Roosevelt”, costruito in Svizzera nel 1880 e proveniente dalla Chiesa Anglicana di San Paolo entro le Mura di via Nazionale in Roma, che lo aveva dismesso (vedi nel sito).

L' altare pre-conciliare della Chiesa (primi anni '60)
Il fonte battesimale "a pozzo" (anni 1995-2009). Successivamente è stato recuperato il fonte battesimale originale

I Parroci

Don Giuseppe Simonazzi è stato il Parroco di “Gesù Bambino a Saccopastore” dal marzo 1957 fino al dicembre 1994.

Nel dicembre 1994 è divenuto Parroco Don Antonino De Siati. Come per Don Giuseppe, vogliamo qui ricordare che il primo battesimo celebrato da Don Tonino, da Parroco della nostra Parrocchia (ma tanti ne aveva già celebrati come Vice Parroco), è avvenuto l’11 dicembre 1994. Sono stati battezzati due bambini: Alessandro e Antonio Francesco e tre bambine: Elettra Maria, Federica e Lucrezia. Le prime nozze celebrate da Don Tonino come Parroco sono avvenute il 23 dicembre 1994, unendo in matrimonio E. e V, una coppia originaria del Lazio.

Dal 25 febbraio 2008 il Parroco è Don Gianfranco Salticchioli. Il suo primo battesimo, da Parroco della nostra Parrocchia, è avvenuto il giorno 24 febbraio 2008, battezzando un maschietto di nome Manuel. Le prime nozze celebrate da Don Gianfranco in Parrocchia sono avvenute il 7 dicembre 2009, unendo in matrimonio G. e A., una coppia originaria della Calabria.

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